La nota
Cara Natalia
Siamo alle battute finali di questo triennio.
Molti di noi hanno creduto in Te esprimendoti, nella piena convinzione, la propria preferenza tre anni fa.
Abbiamo sentito l’esigenza morale, oltre che professionale di scendere in campo, senza sederci ad un “tavolino”, che tra l’altro nemmeno tu mai hai evocato.
Abbiamo rappresentato, e questa volta per davvero, tutti i settori della nostra amata professione; abbattendo, così quelle barricate che per tre anni hai eretto fra i vari settori e che, oggi, tenti disperatamente di mettere insieme di nuovo.
Altri consigli uscenti si sono riproposti con la medesima formazione.
Perché tu non lo hai fatto? Ancor di più se il consiglio uscente era così coeso e si muoveva all’unisono?
Inoltre, come giustifichi l’emigrazione di decine di iscritti, fra cui molti giovani, verso altri ordini provinciali limitrofi?
Ti ricordo che Napoli è il terzo Ordine d’Italia per numero di iscritti e dovrebbe essere motore trainante e non rimorchio di altri.
Mi dispiace che nella Tua comunicazione ti rivolga solo a noi liberi professionisti, non a caso all’interno della nostra lista abbiamo tutti quanti rappresentati i settori della nostra professione: dalla libera professione (7 di 13), alla sanità pubblica (ASL, IZSM, REGIONE) fino al mondo accademico (Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni animali).
␣In un momento di cambiamento come il nostro la partecipazione di TUTTI i segmenti della Medicina Veterinaria alla politica professionale è un atto pressoché obbligato. I tempi di Herriot e della bassa macelleria sono finiti da tanti, troppi, anni. La Medicina Veterinaria è ormai fatta di piani di monitoraggio e sorveglianza integrati tra le diverse strutture di Sanità Pubblica, di approcci diagnostici e terapeutici multimediali e multidisciplinari, di collaborazioni professionali economicamente soddisfacenti, di offerta professionale di alta qualità, di meritocrazia.
Insomma, la Medicina Veterinaria è di tutti: siamo tutti colleghi allo stesso modo e nei prossimi tre anni, e speriamo anche più, questo è il senso che daremo al nostro operato.
Solo dando spazio a tutte le figure professionali possiamo conferire nuova linfa vitale alla categoria tutta, per sostenere quel cambiamento che vedrà tutti noi, dal primo all’ultimo iscritto, partecipi.
Solo così possiamo risorgere dalla gestione dei “pochi eletti” e diventare l’Ordine di Tutti.
In bocca al lupo Raffaello Giordano Medico Veterinario NA 746 Presidente ANMVI Campania
La Risposta…
Gent.mo Raffaello Giordano,
visto che non ho niente da nascondere e non ho avuto e non ho interessi reconditi rispondo punto per punto a quanto tu affermi, ma solo per fare chiarezza e non per fare polemica:
- parli di “barricate che ho eretto in tre anni fra i vari settori e che oggi tento disperatamente di mettere insieme” ed io mi chiedo se sei certo di parlare del Consiglio uscente? Abbiamo cercato solamente di puntualizzare il ruolo dell’Ordine laddove non gli veniva data la giusta importanza, bacchettando chi voleva essere solo lui al centro dell’attenzione, riuscendoci con alcune personalità, mentre con altre no. Questo Consiglio si è battuto per il rispetto delle azioni, senza interessi personali e per il rispetto dei ruoli: una volta rispettate queste basilari regole del vivere civile abbiamo collaborato con tutti
- i consiglieri che non si sono ripresentati lo hanno fatto semplicemente, perché non avevano più tempo a disposizione da dedicare all’Ordine
- forse ti sfugge un piccolo particolare, che, se me lo avessi chiesto in privato, ti avrei evitato di mettere in risalto quanto poco sei informato sulle regole ordinistiche e cioè che per iscriversi ad un Ordine professionale c’è bisogno della residenza o di lavorare in quella provincia e quindi nessun esodo per altri motivi, anzi l’Ordine di Napoli con il lavoro fatto sia in formazione che con i tirocinii ha aggiunto iscritti e non li ha persi
- riguardo la tua asserzione che l’Ordine di Napoli è il terzo ordine in Italia (in effetti è il quarto) ti rassicuro che l’Ordine di Napoli non è mai stato a rimorchio di nessuno, che il Consiglio uscente non è mai sceso a compromessi e sicuramente ora, in questo momento elettorale ne paga lo scotto
- nelle mie note del Presidente, che tanto ti hanno colpito e che ti invito a leggere in maniera attenta e non capziosa, io mi rivolgo a tutta la categoria e non solo ai liberi professionisti, con la giusta attenzione che tutto il Consiglio le ha rivolto in questo triennio. A differenza di te che con questa lettera non ti rivolgi a tutta la categoria, visto che compaiono loghi che non la rappresentano in toto e meno male perché siamo in democrazia… e poi perché lo hai fatto solo adesso e non durante il triennio?
- quando parli dei “tempi di Herriot e della bassa macelleria” sono certa ti rivolgi al fatto che la professione si evolve e che quindi anche i professionisti si devono adeguare e devono lavorare in maniera professionalmente corretta sia eticamente che deontologicamente. A tal riguardo ho letto sui social i tuoi complimenti sul modo di gestire il protocollo sterilizzazioni Le.I.D.A.A., avendo l’Ordine indetto delle riunioni per far sì che decidessimo una tariffa decorosa di comune accordo. E’ di ieri la notizia che i colleghi che hanno aderito al protocollo sono stati contattati dalle associazioni e che il prezzo è stato stabilito dalla Le.I.D.A.A…
Ma allora di cosa stai parlando, di quale logo o titolo vuoi fregiarti se ancora una volta ci hanno messi in una situazione che si ritorce contro noi liberi professionisti, che vogliamo lavorare secondo scienza e coscienza (recita il codice deontologico) ma senza però andare a rimetterci?
Vorrei inoltre precisare che, ancor prima di essere presidente, quando ero consigliere ho chiesto ed ottenuto di istituire all’Ordine una Commissione pari opportunità ed è da allora che mi occupo di questo argomento con grande interesse ed impegno fino ad arrivare a luglio di quest’anno alla carica di Presidente della Commissione pari opportunità della Regione Campania, carica assolutamente gratuita.
Con questo ti saluto e ti auguro un grande in bocca al lupo Dott. Natalia Sanna